Al Giro con la Bardiani #2 | Filippo Fiorelli: “Questo settimo posto significa che ci sono”

Ciao a tutti, 

sono Filippo Fiorelli e oggi son partito con il piede giusto. Sono arrivato a questo Giro d’Italia in fiducia dopo i risultati di questo inizio di stagione, ma il Giro è tutta un’altra cosa, si sa. Certo, a dire la verità un po’ ci speravo e stamattina puntavo ad una top15, ma questo settimo posto è il mio miglior risultato sinora al Giro. L’anno scorso avevo ottenuto due noni posti, quindi per me questo è sicuramente un bel modo per iniziare. Se si guarda all’ordine di arrivo ci sono solo velocisti pure, gente che fa le volate di gruppo. È un bell’ordine di arrivo e per me arrivare settimo non è male per niente…

Anche perché io non ho una squadra per gli sprint. Oggi avevo Battaglin per darmi una mano, ma negli ultimi chilometri gli ho detto che se riuscivo a prendere la ruota di un velocista puro avrei fatto da me, così avremmo evitato di correre rischi visto che anche per lui non sono queste le sue volate, così poteva evitare di gettarsi nella mischia. 

Ai meno venti ho preso la ruota di Viviani, che sapevo sarebbe dovuto risalire e così è stato. Purtroppo a sei chilometri dall’arrivo sono rimasto più indietro ad una rotonda, ma è passato il treno di Groenewegen e mi sono messo dietro a loro. A 1500 metri dal traguardo c’è stata una curva e lì si creato un po’ di caos, con tutti che avevano un compagno mentre io saltavo da una ruota all’altra. Al sottopassaggio ero intorno alla 15ª posizione, quando è passato Sagan e abbiamo guadagnato qualche posizione. Poi siamo rimasti sostanzialmente in quelle posizioni fino alla sbandata di Gaviria. 

Lì mi sono un po’ spaventato perché ho avuto paura cadesse, quindi ho rallentato, ma non ha cambiato il risultato. Penso sarei comunque arrivato settimo, magari finendo più vicino ai primi. Ma ho proprio frenato perché ho avuto paura potesse cadere e ci saremmo finiti addosso. In questi casi la mente vola veloce e cerca di proiettare e anticipare…

Ad ogni modo, sinceramente, in volate come queste non penso di poter fare molto meglio. Magari, quelle con arrivo su uno strappetto, in cui il gruppo si allunga, posso dire maggiormente la mia. Nelle volate da fermo sono più esplosive, ma in volate come queste non mi posso permettere di vincere con questi velocisti puri. Ad esempio, domani, vedendo il finale, in cui ci sono un po’ di su e giù, se qualcuno fa forcing in salita, si potrebbe rimanere in 50-60, allora potrebbe andare molto meglio per me. Magari anche giornate come a Foggia o Foligno, posso sperare qualcosa in più.

Ma non per questo non andrò in fuga. La verità è che le volate le faccio io perché qui non abbiamo un velocista puro, ma io non mi reputo un velocista. In questo Giro è come se avessi una doppia mansione, perché sicuramente proverò anche qualche fuga. Per me peraltro significa in qualche modo anche avere una doppia opportunità e il piazzamento di oggi mi dà ancora più morale, per me è una conferma, vuol dire che ci sono.

Caro diario, spero di poterti scrivere presto nuovamente per raccontarti nuovamente le mie emozioni in una delle prossime tappe. Intanto, quel che so è che domani mi sveglierò con un altro palermitano al mio fianco e la giornata partirà con il piede giusto anche solo per quello. Qui non ci annoiamo mai, abbiamo un bel gruppo e questo per tutti noi è importante. Son sicuro che continuando così i risultati arriveranno anche a questo Giro. E noi della Bardiani CSF Faizanè saremo pronti a raccontarvi tutte le emozioni che li accompagnano!

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